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Il rituale iniziatico sciamanico della nascita [Il parto in Tenda Rossa]

20 Ottobre 2016

Tabella dei Contenuti

Il parto naturale: un sogno che diventa realtà e una nuova anima che porta luce e amore!

Ebbene sì, dopo averti raccontato l’inizio di questa avventura personale di prem Antonino e mama Alessia nell’articolo “Il rituale iniziatico sciamanico della nascita [Il concepimento] e come è stata la gravidanza e la realizzazione di questo sogno nell’articolo “Il rituale iniziatico sciamanico della nascita [La gravidanza], con grande emozione vogliamo condividere con questo ultimo articolo il racconto del parto e l’arrivo di Michelangelo!

Sei pronto? Allora continua con la lettura! 🙂

La preparazione al parto

“I nove mesi della gravidanza sono passati velocemente” ci racconta prem Antonino “e così è arrivato il momento di affittare una casa a Malo (VI) per noi, per ospitare i nostri amici, per accogliere Michelangelo. Elena ci ha donato l’appartamento sopra casa sua, che si trova a dieci minuti dal bosco della Tenda rossa.

Abbiamo preparato l’occorrente e ci siamo accorti che l’auto era davvero piena 🙂 (restare fuori di casa un mese e pensare di vivere una nuova vita a tre implicava davvero molto più spazio di quello che avevamo immaginato ;-)).

Abbiamo poi iniziato a prendere contatto con i nostri amici, che aspettavano le indicazioni.

Il giorno previsto per il parto era il 29 agosto.

Non potevamo farli venire tutti una settimana prima, così abbiamo creato un gruppo su whatsapp per comunicare con loro il più velocemente possibile.Solo Massimiliano e Valentina hanno deciso di venire con noi il giorno in cui saremmo arrivati a Malo.

Siamo arrivati in questa casa e ci siamo preparati per l’evento. Abbiamo studiato tutto nei minimi particolari. I rituali, i canti, le preghiere native, i simboli da usare, le piante sacre, come addobbare la tenda rossa, come preparala per accogliere un parto in modo sicuro, igienico e ospitale, anche nel caso in cui il travaglio fosse durato per ore.

Tutto era pronto. Adesso toccava solo a mama Alessia e al piccolo Michelangelo.

Abbiamo trascorso una settimana tranquilla e serena, con Massimiliano e Valentina, ci ha commossi il loro modo di mettersi al servizio occupandosi di tutto quello che si doveva fare in ogni momento della giornata.”

Il parto in Tenda Rossa

Il 27 agosto alle ore 14 mama Alessia ha avuto la prima contrazione. Elena era al piano di sotto, l’abbiamo chiamata e lei ci ha detto di tenere il conto della durata di ogni contrazione e del tempo di frequenza tra una e l’altra. mama Alessia non si aspettava un dolore così acuto: mi disse che si sarebbe dovuta connettere profondamente con questa energia e che quello era il momento per mettere in pratica tutto il nostro lavoro di preparazione. Io osservavo come comunicava attraverso le sue guide alla propria mente. Sapeva che solo lì potevano nascere i problemi.

Sono arrivate le altre contrazioni, che ho misurato come mi era stato richiesto.

Controllando questi dati Elena mi ha detto che il bimbo sarebbe nato verso sera, così ho inviato a tutti il messaggio, dicendo che potevano arrivare verso l’ora di cena.

Io e Elena siamo andati a controllare e sistemare le ultime cose in Tenda rossa. Quando siamo tornati mama Alessia aveva già rotto le acque e sentiva che il bimbo voleva uscire. Non c’era più tempo.

Ho accompagnato Alessia, prendendola sotto le ascelle, fino all’automobile di Elena, sembrava come in trance; quando arrivava il dolore più forte era come se lei lo trasformasse attraverso le vocalizzazioni, e subito dopo tornava a sorridere e incoraggiava gli altri.

Siamo arrivati nel bosco e abbiamo preparato tutto di corsa.

Elena è stata bravissima nel mettere tutto in ordine e al proprio posto, nonostante il trambusto e la fretta. Io e Massimiliano abbiamo preparato la fascia rossa da appendere all’ estremità più alta della struttura in legno della tenda rossa.

mama Alessia parlava con Elena, era diventata una storia a tre, Elena, mama Alessia e Michelangelo, io e gli altri eravamo solo un contorno, a quel punto, con i nostri canti, la nostra energia, i nostri cuori, la nostra gioia di essere presenti in un momento così raro, unico, naturale.

A un certo punto mama Alessia si è alzata, arrampicandosi da sola al drappo rosso, ha aperto leggermente le gambe e dopo due sole spinte Michelangelo è venuto alla luce.

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Elena lo ha preso tra le sue mani e lo ha subito appoggiato al petto di mama Alessia che come se nulla fosse accaduto lo ha stretto a sé; sorridendo e ringraziando la vita.

E’ arrivata la gioia! Per noi, per tutto! Mi sono sentito parte del tutto!

La bellezza della vita racchiusa nel momento del parto

Una connessione incredibilmente profonda. Un guarire il passato, guarire cose che ho detto e che non avrei voluto dire, cose che ho fatto e che non avrei voluto fossero accadute. Sono diventato genitore e ho capito cosa significa essere padre. Ho sentito il calore di un figlio, della placenta, e la gioia che mi ha fatto ridere e piangere. Una gioia infinita.

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Eravamo tutti lì ad osservare questo corpicino così fragile e così forte allo stesso tempo.

Estasiati dalla bellezza della vita, dal senso della vita che stavamo vivendo.

Osservando la perfezione della dita della mani, delle sue piccole orecchie, della sua voce, che abbiamo sentito solo per un piccolo momento, con un “Uaaa” a rompere la tensione di quell’attimo.

Ci siamo sentiti tutti fratelli e sorelle di un mondo diverso.

Eravamo una sola cosa, un unico cuore intorno ad uno dei misteri più belli dell’esistenza: la vita.

Siamo rimasti in Tenda rossa ancora per altre due ore, il tempo che serviva ad Elena per controllare che tutto andasse nel modo giusto. Abbiamo deciso di tenere la placenta attaccata al bimbo per non creargli un trauma durante il taglio, ma lasciando a lui la decisione di liberarsene nel momento in cui non avrebbe avuto più bisogno.Così siamo tornati a casa con lui e questo fagotto con dentro la sua placenta.

Alle 15:44 era nato Michelangelo, accompagnato dallo stupore di tutti. Aveva deciso di non rispettare nessuna regola e nessuna previsione. Quando sono arrivati tutti gli altri, verso le otto della sera, lui era già con noi, e abbiamo fatto un cerchio per festeggiare, con canti, tamburi, sonagli, ringraziamenti e abbracci.

mama Alessia è stata in piedi fino alle tre del mattino, quando all’improvviso ha detto di sentirsi un po’ stanca e che voleva stendersi un poco. Michelangelo aveva già preso il latte dal seno di sua madre e dormiva come un angioletto.

Abbiamo passato la notte a guardarlo. Quando è arrivata la luce del giorno ci siamo accorti che non avevamo ancora chiuso occhio.

La nostra vita era cambiata, lo sentivamo. Lo osservavamo con senso di meraviglia, come per paura che non fosse davvero parte di noi, increduli che fosse toccato a noi un bimbo così bello, così tranquillo, così in pace con tutto e tutti.

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La luce porta in superficie l’ombra ma l’amore è la cosa più importante

Quella mattina abbiamo anche deciso che non avremmo pubblicato foto del suo volto prima dei quaranta giorni e che sarebbe stato almeno una settimana a contatto soltanto con mamma e papà, affinché ricevesse l’imprinting del nostro battito cardiaco, del nostro odore e della nostra aura.

Elena e sua sorella Giulia, che aveva realizzato le foto del parto, ci hanno chiesto se sarebbe stato possibile pubblicarle, e noi abbiamo acconsentito per mettere su Facebook la notizia dell’evento e alcune foto scelte, rispettando il sentire di tutti, per ringraziare ognuno di loro. Senza l’aiuto di Elena questo parto non avremmo mai, e ripeto mai, potuto realizzarlo.

La pagina Facebook di Elena ha ricevuto in tre giorni quasi un milione di visualizzazioni, ottocento condivisioni e non so quante centinaia di commenti, alcuni belli, alcuni neutri e altri davvero molto brutti, questi ultimi ispirati forse dalla paura e dall’ignoranza. Molte erano mamme che avevano partorito in ospedale, oppure ostetriche che ci accusavano di essere irresponsabili e così via.

Dopo tre giorni Facebook ha chiuso l’account perché in molti avevano segnalato questo post come contenuto pornografico.

Non ho parole giuste per commentare questo fatto se non semplicemente dire che ci sono cose molto più brutte di una nascita così bella e naturale, uno dei momenti più belli di una donna e di una coppia.

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Dopo una settimana è arrivato un messaggio da un signor “Mario Rossi” che, enunciando un versetto del Vangelo di Matteo, diceva che avrebbe messo offline il sito di LoveShamanWay.com, la nostra realtà aziendale, per punirci per il male che avevamo fatto a nostro figlio.

Ci abbiamo scherzato sopra definendolo “l’hacker cattolico contro lo sciamanesimo moderno”. Due ore più tardi è arrivata una mail dal provider americano che ospita il nostro sito: avevano dovuto metterlo offline, insieme a tutti quelli ospitati nel nostro stesso server, perché erano sotto attacco informatico, così per un’intera giornata siamo rimasti senza sito e senza mail lavorative.

Questo trambusto ha generato nei giorni successivi l’interesse dei media e sono arrivate le richieste di interviste da parte delle testate giornalistiche nazionali. Insomma Michelangelo era appena nato e già aveva smosso le coscienze di molte persone e attivato un interesse senza precedenti.

Le persone che ci hanno criticato e attaccato in realtà non ci hanno mai chiesto nulla, non sapevano nulla di noi e tanto meno di come si era preparato il tutto.

Non sanno che Elena è un medico esperto in ostetricia e ha al suo attivo oltre ottanta parti naturali svolti in casa; che abbiamo rispettato tutte le norme di igiene e sicurezza che la Ausl della Regione Veneto impone per casi di questo tipo; che c’era anche una seconda ostetrica a supporto (anche lei di nome Elena) e che eravamo a dieci minuti dal più vicino ospedale per le emergenze.

Non siamo affatto due persone irresponsabili e stupide. La cosa più importante era la vita di nostro figlio e abbiamo solo esaudito un messaggio che ci è arrivato e che sarebbe servito come esempio per tornare a vivere e fare in modo più naturale, non solo il parto ma tutte le cose legate al vivere umano.

Al di là di tutto, al di là delle polemiche scatenate sul web da persone in contrasto con questa scelta personale, al di là di critiche e delle segnalazioni assurde, che cosa resta? La cosa più importante è l’Amore. L’amore con il quale abbiamo pensato di procreare, l’amore con il quale abbiamo seguito la gravidanza entrando in profondo contatto con l’anima in arrivo, l’amore con il quale abbiamo vissuto il parto e tutto il resto.

L’amore di due persone che hanno realizzato uno dei loro più grandi desideri e la vita di un bimbo, appena giunto tra noi, che ignaro di tutte queste cose camminerà per la sua strada, guidato dai suoi genitori consapevoli di essere le guide al servizio della sua evoluzione.

Vuoi vedere il video della storia che hai appena letto? Allora se non l’hai già fatto vai a vedere il video del Battesimo Sciamanico di Michelangelo che trovi all’inizio di questo articolo e lasciati emozionare! 🙂 Aho!

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Love Shaman Way è uno stile di vita, uno spazio aperto a tutti dove trovare e condividere gli strumenti necessari per vivere nella vera felicità e nell’amore incondizionato. Crediamo che l’uomo moderno possa trarre dalle antiche tradizioni sciamaniche un tesoro da mettere in pratica nel mondo di oggi.
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